Lo zio Toni spiega perché si siederà nel box di Felix per il match contro Rafa

Il coach maiorchino dice la sua in vista dell’incontro di martedì
Sarà la seconda volta che Felix Auger-Aliassime incontrerà Rafael Nadal con Toni Nadal presente nel team del canadese. La prima occasione arrivò nel corso di questa stagione, al Roland Garros, quando lo spagnolo ne uscì vincitore in cinque set. Il tabellino si aggiornerà con la partita di questo martedì alle Nitto ATP Finals di Torino, con entrambi i giocatori a caccia della prima vittoria nel girone dopo due inizi deludenti.
Al contrario di quanto fatto nel Grand Slam, dove decise di rimanere seduto in una posizione neutrale, oggi Toni siederà nel box di Auger-Aliassime al Pala Alpitour. “Guarderò la partita seduto con il team di Felix,” ha dichiarato Toni nella giornata di lunedì a Torino. “È diverso dal Roland Garros. Lì si trattava del primo incontro tra loro con il cambio di allenatore… e a Parigi c’è qualcosa in più. Ad ogni modo, non c’è problema. Non esulterò per i punti e non dirò per chi tifo, ma non sarà una tragedia a prescindere da chi ci riuscirà”.
Nadal conduce 2-0 negli scontri diretti con Auger-Aliassime, ma il canadese ha vissuto una spettacolare chiusura di stagione vincendo i trofei di Firenze, Anversa e Basilea. “È cresciuto mentalmente e ha più controllo della palla,” ha spiegato il coach maiorchino. “Prima colpiva molto bene, ma il suo tennis era leggermente fuori controllo. Poteva giocare una buona partita, colpire grandi colpi, ma adesso è più stabile. Ieri, ad esempio, ha perso ma non ha giocato così male. Questo è ciò che fanno i migliori giocatori del mondo. Il suo livello è salito”.
Oltre ad essere diventato un giocatore di livello, cosa che gli ha permesso di raggiungere la casella n. 6 dei Pepperstone ATP Rankings, Felix è anche molto bravo ad ascoltare i consigli della sua squadra, seguendoli.
“Abbiamo una buona relazione,” ha spiegato Nadal. “Non sono con lui in ogni momento; sono un consulente e do la mia opinione. Mi piace che le cose siano chiare e sono abituato a dirle senza peli sulla lingua. Lui è una persona buona, molto educata. A Barcellona ha giocato abbastanza male e glie l’ho detto subito dopo, quando ha finito mi ha ringraziato. A New York gli dissi che con quel rovescio non poteva diventare un giocatore della Top 5 perché sbagliava troppo, e che avrebbe dovuto migliorarlo. Da quel momento in poi ha vissuto diversi ottimi mesi, battendo Alcaraz, Djokovic e Rune”.
Adesso, secondo il coach, sarà il desiderio di migliorare del canadese a favorire lo step successivo nel Tour.
“Non è una questione di dedizione – è un discorso di desiderio nel migliorarsi,” ha sottolineato Toni. “La cosa principale è voler cambiare ciò che stai sbagliando”.
“Gli ho parlato e gli ho chiesto: ‘Qual è la differenza tra Nadal, Djokovic e il resto?’ Loro vincono anche quando giocano male. Questa è la grande differenza. Le cose non possono andare sempre bene,” ha continuato.
“Devi capire quando qualcosa sta andando storto. Djokovic era sotto di due set contro Sinner a Wimbledon. Ho detto a mio figlio che ancora non era finita. Sai sempre che se c’è una piccola chance lui la insegue fino alla fine. Alcune volte, il resto dei giocatori non hanno questa abilità”.
Nadal e Auger-Aliassime giocheranno uno contro l’altro questo martedì nel primo singolare del Gruppo Verde, con Ruud e Fritz pronti a chiudere la giornata nella sessione serale.