Musetti sogna le Nitto ATP Finals: "Torino è il mio obiettivo principale"

Lorenzo Musetti è entrato per la prima volta nella Top 10 dei PIF ATP Rankings in questa stagione, grazie a una combinazione tutta italiana di eleganza e potenza.
Anche se il suo successo è passato leggermente sotto traccia, oscurato dall’attenzione rivolta a Jannik Sinner — oggi numero uno al mondo — Musetti potrebbe comunque condividere il palcoscenico con lui in Italia, questo novembre, in occasione delle Nitto ATP Finals.
Attualmente sesto nella PIF ATP Live Race To Turin, Musetti è in una posizione favorevole per conquistarsi un posto nel prestigioso evento di fine stagione. Anche se è ancora alla ricerca del suo primo titolo in singolare a livello ATP dal 2022 (quando ne vinse due), il tennista italiano ha raggiunto le semifinali quest’anno al Roland Garros e nei tre tornei ATP Masters 1000 sulla terra battuta: Monte-Carlo, Madrid e Roma, arrivando anche in finale a Monaco. La prossima sfida sarà quella di raccogliere altri punti nei tornei sul cemento nordamericano.
"Sicuramente [Torino] è il mio obiettivo principale," ha detto ad ATPTour.com Musetti, che insegue la prima qualificazione alle Finals. "Ma ovviamente non voglio mettermi troppa pressione. Siamo solo a metà stagione, quindi ci sono ancora tantissimi punti da conquistare. E ovviamente qui nella stagione nordamericana sul duro ci sono tanti punti in palio con i due Masters 1000 e gli US Open. Quindi sì, uno dei miei obiettivi è essere davvero costante e cercare di ottenere più punti possibile."
La sfida per Musetti è questa: è entrato nella corsa verso Torino grazie a un record di 19 vittorie e 4 sconfitte sulla terra battuta quest’anno. Ma mantenersi nella zona qualificazione dipenderà da come chiuderà la stagione sul cemento, dove finora ha un bilancio vittorie-sconfitte di 6-5, secondo l’Infosys ATP Win/Loss Index.
Inoltre, prima della stagione sul cemento, Musetti ha subito una battuta d’arresto con un’eliminazione al primo turno di Wimbledon, sconfitto in quattro set da Nikoloz Basilashvili. Dopo aver contratto un virus due giorni prima dello Slam sull’erba, non è riuscito a ripetere la semifinale del 2024 all’All England Club.
"Ho perso quasi tre chili, quindi non ero in gran forma," ha spiegato Musetti. "Ma ovviamente ero lì, volevo provare ad avere una possibilità, ma non avevo l’energia e la forza per giocare come so fare."
Musetti si sentiva molto meglio fisicamente all’inizio della stagione sul cemento, anche se una sconfitta contro Cameron Norrie a Washington significa che arriverà a Toronto con una striscia negativa di tre sconfitte consecutive, iniziata proprio con la semifinale del Roland Garros persa contro il futuro campione Carlos Alcaraz.
Il suo stile di gioco elegante è fatto su misura per la terra battuta, ma la decisione di partecipare a Washington dimostra il desiderio di migliorare anche sul cemento. Su superfici più veloci, sta ancora imparando a gestire la maggiore pressione sul suo rovescio a una mano, che nei momenti migliori può essere sia un’arma letale che uno scudo invalicabile.
"Quando sento bene la palla, quando gioco bene, riesco a reggere [lunghi scambi di rovescio]. Penso che non sia uno svantaggio per me," ha detto Musetti, spiegando poi le difficoltà. "Sulla terra hai un po’ più di tempo per difenderti e recuperare posizione. Qui sul cemento o sull’erba, la palla arriva più veloce e devi essere più rapido. Soprattutto in risposta, ci sono molti svantaggi, direi, se giochi il rovescio a una mano."
A lavorare con Musetti su questi adattamenti c’è il coach di sempre, Simone Tartarini, che lo segue da quando aveva otto anni. Il tecnico lo ha guidato dentro e fuori dal campo, aiutandolo a diventare il giocatore e l’uomo che è oggi.
"Credo che ci siamo davvero seguiti a vicenda non solo dal punto di vista del legame, ma anche in termini di opinioni sulla vita, sul tennis, su tante cose," ha spiegato Musetti. "La nostra relazione è cresciuta tanto nel tempo e siamo maturati e cresciuti insieme lungo il nostro percorso."
Tartarini ha aiutato Musetti a raggiungere il suo best ranking, il numero 6 del mondo, a giugno. Se riuscirà a rimanere tra i primi otto della PIF ATP Race To Turin nei prossimi mesi, il loro sodalizio potrebbe approdare sul più grande palcoscenico del tennis italiano: le Nitto ATP Finals.
Parte di un vero boom tennistico in Italia, Musetti è uno dei sette azzurri presenti nella Top 50 del ranking ATP.
"Abbiamo davvero grandi investimenti da parte della federazione italiana, da parte di chi ospita i tornei in Italia," ha detto. "Abbiamo molte opzioni per ogni livello. Tanti Futures, tanti Challengers, molti tornei ATP — non uno Slam, ma ovviamente le ATP Finals e un grande Masters 1000 [Roma].
"Quindi abbiamo tutto ciò di cui un giovane o un tennista ha bisogno per giocare e provare a diventare un professionista. Anche la federazione investe denaro nei programmi giovanili per garantire tutte le risorse economiche necessarie… Penso che questi tipi di investimenti stiano dando i loro frutti."