L'analisi di Rusedski, Rune e Zverev
 

Novak Djokovic potrebbe essere l'unico atleta sulla Terra paragonato contemporaneamente a un muro e a Spiderman. Il serbo si allunga per raggiungere palle in posizioni in posizioni impossibili e spesso ne rimanda altre dall'altra parte della rete come se non si fosse mosso affatto. La combinazione di velocità, flessibilità e senso dell'anticipo rendono Djokovic un incubo per gli avversari.

Il sei volte vincitore delle Nitto ATP Finals ha 36 anni ma vedendo come si muove in campo non lo diresti, ha spiegato l'ex numero 4 del mondo Greg Rusedski.

"Penso che le persone diano tante cose per scontate quando si parla di Novak e della sua carriera, perché ha giocato nella stessa epoca di Federer e Nadal" ha detto Rusedski, a Torino per commentare il torneo per Amazon Prime. "Per me Federer ha portato il movimento nel tennis a un livello e Djokovic a un'altro. E non abbiamo mai visto un 36enne, almeno da quando vedo tennis, coprire così bene il campo come Novak".

Oltre agli esperti, anche i suoi avversari invidiano la sua capacità di muoversi in campo. L'ha fatto capire Holger Rune, sconfitto da Djokovic dopo oltre tre ore di gioco domenica alle Nitto ATP Finals.

"Per me legge il gioco meglio di ciunque altro - ha detto Rune ad ATPTour.com in conferenza stampa dopo la partita -. Contro tanti giocatori, se giochi un gran colpo ti metti in una posizione di vantaggio. Contro Djokovic, giochi un gran colpo e ti ritorna indietro una palla profonda.

"E riuscirci non è solo il risultato delle sue qualità nel colpire, ma anche di come legge il gioco. Penso di essere riuscito a metterlo in difficoltà anche negli spostamenti, nei momenti, ma farlo è davvero molto difficile. Poi è bravissimo a motivarsi".

Djokovic
Photo Credit: Mike Hewitt/Getty Images
Se Djokovic riesce a spingersi al massimo in campo, lo deve in parte agli sforzi a cui sottopone il suo corpo fuori dal campo. I tifosi spesso non vedono tutto il suo duro lavoro. Sono particolarmente interessanti gli allungamenti che esegue per la flessibilità. Il serbo riesce ad alzare una gamba mettendo il piede sulla spalla di un membro del team con facilità, e da questo si capisce meglio come possa scivolare in campo con facilità.

Il due volte campione delle Nitto ATP Finals Alexander Zverev ha affrontato 12 volte dall'inizio del 2017 e ha osservato il lungo dominio del 36enne da una posizione privilegiata.

"Per me è il giocatore che si prende cura del suo corpo meglio di tutti - ha detto Zverev -. Credo che esegua le sue routine tutti i giorni. Si prende cura di se stesso, è la sua priorità numero 1, viene sopra tutto il resto. E credo l'abbia fatto estremamente bene negli ultimi anni. Ha 36 anni ma ne dimostra 26, 27. E' più in forma oggi di quanto fosse dieci anni fa".

Djokovic ha ridefinito il significato di successo per i giocatori della sua età. Nel 2020, a 33 anni, è diventato ill più anziano a ricevere il trofeo come ATP Year-End No. 1 presented by Pepperstone da quando esiste il ranking computerizzato, introdotto nel 1973. E da allora ha migliorato due volte il suo stesso primato. Quest'anno l'ha ricevuto per l'ottava volta, a 36 anni.

Rusedski ha paragonato i traguardi di Djokovic negli ultimi anni di carriera a quelli della leggenda del football NFL Tom Brady. Anche se, ha spiegato il britannico, Brady non ha mai dovuto muoversi in campo come Djokovic.

"Sono entrambi fanatici dell'alimentazione e dell'allenamento - ha detto Rusedski -. Ma nel tennis il movimento è tutto ed è questo che rende Novak così speciale, così incredibile. I primi 10 giocatori del mondo sono sempre i più veloci sul pianeta.

"Federer ha smesso soloa causa delle ginocchia e della velocità, ma colpisce la palla bene come prima, e questo vale per la maggior parte di chi è arrivato in Top 10. Puoi essere stato un grande giocatore ma se non riesci ad arrivare sulla palla, se sei più lento, allora scendi dalla vetta molto velocemente. Restarci così a lungo come fa lui è incredibile".

Djokovic potrà non essere il giocatore più leggiadro, né in assoluto il più veloce. Ma a 36 anni continua a dominare il tennis perché si muove come nessun altro.

"Tutti guardano all'eleganza di Federer, e Federer è bello da guardare come un ballerino - ha detto Rusedski -. Ma se ti concentri solo sulle gambe, su quello che riesce a fare dal busto in giù, non c'è nessuno migliore di lui.

"Sì, Alcaraz può essere più veloce ma non è così efficiente. E l'efficienza del movimento è la chiave, se combinato con la velocità e il controllo. E' questo che lo rende così speciale".